Ricetta Coloniale

DelMistero

Roma, 1938. L'eco dei discorsi del duce risuonava nelle piazze, mentre l'Italia si preparava a un destino incerto. Tra le ombre del regime, però, si celavano segreti e passioni proibite. Uno di questi segreti era la ricetta di un vermouth straordinario, nato dall'incontro tra le tradizioni enologiche italiane e i sapori esotici delle colonie africane.

La leggenda narrava di un ufficiale del Regio Esercito, di ritorno dall'Africa Orientale Italiana, che aveva portato con sé un taccuino cifrato, contenente la formula di un vermouth unico. Si diceva che avesse mescolato vini pregiati con una miscela di spezie rare, tra cui diversi tipi di pepe esotico, creando una bevanda dal sapore intenso e avvolgente, capace di riscaldare l'anima e di risvegliare i desideri più nascosti. 

Il suo vermouth divenne il segreto dei gerarchi, un elisir che li accompagnava nelle serate clandestine, un antidoto alla paura e alla repressione.

Ma una notte, l'ufficiale scomparve nel nulla, portando con sé la sua ricetta e lasciando dietro di sé un alone di mistero. Si narrava di un complotto, di un tradimento, o di un incontro con forze oscure. Il vermouth proibito divenne un'ossessione per gli enologi e gli oppositori del regime, un tesoro da scoprire, un simbolo di resistenza.

Decenni dopo, un giovane appassionato di enologia e di storia del Ventennio, si imbatté nel taccuino dell'ufficiale. Decifrando gli antichi simboli, scoprì la formula del vermouth proibito e decise di riportarlo in vita. Ma non si trattava di una semplice riproduzione: il giovane storico voleva reinterpretare la ricetta, infondendole nuova linfa e modernità, senza tradire l'essenza dell'epoca fascista.

Dopo anni di ricerche e sperimentazioni, nacque un vermouth straordinario, un omaggio all'ufficiale scomparso e al suo spirito ribelle. Il suo colore ambrato scuro, il profumo intenso di pepe nero, pepe di Sichuan, pepe lungo, pepe rosa, e altre spezie esotiche, il sapore complesso e avvolgente, con note di frutta secca, cacao e tabacco, evocavano le atmosfere dei salotti clandestini, le serate di festa e i segreti sussurrati. Ogni sorso era un viaggio nel tempo, un'esperienza sensoriale che risvegliava la memoria e l'immaginazione.

Il vermouth proibito era tornato, non come una reliquia del passato, ma come un'opera d'arte contemporanea, capace di dialogare con il presente e di raccontare una storia di coraggio, mistero e rinascita.

Un elisir che invitava a riflettere sul passato, a interrogarsi sul presente e a immaginare un futuro diverso.

Elementi chiave per la ricetta

(reinterpretazione):

Base: Vino fortificato, come un Marsala o un vino liquoroso siciliano, per richiamare le tradizioni enologiche del Sud Italia e delle colonie.

Spezie: Una miscela di diversi tipi di pepe esotico (nero, Sichuan, bianco, rosa, ecc.), chiodi di garofano, magari cannella, noce moscata, forse cardamomo, zenzero, e altre spezie provenienti dalle colonie africane.

Mistero: Un ingrediente segreto, un'erba o una spezia rara, per aggiungere un tocco di enigma e unicità.

Modernità: Un processo di infusione innovativo, una tecnica di affinamento particolare, o un ingrediente insolito per sorprendere e affascinare.

Naturalmente tutto questo è una favola che abbiamo inventato per raccontare quello che per noi rappresenta questo vermouth.

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